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“Do ciacole coi maestri” (“Due chiacchiere coi maestri”) per riscoprire l’orgoglio muranese e ricordare che il vetro di Murano è fatto solo a Murano. Si è svolto l’altra sera nell’isola del vetro per eccellenza, all’interno della fabbrica di Simone Cenedese, un insolito appuntamento: 60 tra i più bravi maestri vetrai muranesi (appartenenti a tutte le tipologie di lavorazione: maestri di fornace di lampadari, sculture, bicchieri, maestri lumisti, molatori, incisori, decoratori, etc) si sono incontrati spontaneamente per risvegliare reciprocamente la propria passione per l’arte del vetro. E tutti hanno indossato una maglietta nera con impressa la scritta in oro “Respect! Murano Glass”. Insomma, una richiesta a gran voce: Rispetto. Rispetto da parte di chi amministra e che spesso non comprende il valore di quest’arte e rispetto da parte di chi commercia il falso spacciandolo per Murano.

In un momento di crisi per il distretto del vetro, quindi, l’isola riscopre l’orgoglio delle persone che danno vita, tutti i giorni, a una magia chiamata vetro artistico. Tra un cicchetto, un prosecco e uno spritz, l’appuntamento – organizzato nel nostro luogo più consono ai vetrai, davanti ai forni – è stato un momento di sereno confronto, scambio di opinioni e di riscoperta di valori. Ma anche un incontro tra generazioni, che ha visto i giovani, che rappresentano il futuro, al fianco dei più “anziani”; che rappresentano invece la storia di Murano.

“È stata un’iniziativa pensata da tempo da alcuni di noi e organizzata in pochi giorni – racconta uno dei promotori e padrone di casa, Simone Cenedese – questo è un momento critico per tanti, ma anche di fondamentale risveglio. Alcune iniziative portate avanti dalle nostre associazioni, come la campagna VeneziaConMurano e la distribuzione dell’opuscolo a tutti i veneziani, stanno dando i primi importanti risultati, cementando e unendo le nostre attività e soprattutto la vera ricchezza e i veri protagonisti di quest’isola: i maestri vetrai. Senza di loro Murano, la sua fama e la sua storia non esisterebbero”.

“E’ la prima volta che facciamo una cosa di qusto tipo” dice il maestro Claudio Tiozzo, “ma è stato un grande successo”. Questa è una di quelle iniziative che uniscono molto, vale di più un aperitivo tutti assieme che tante riunioni

Secondo il maestro Nicola Moretti, “In passato sono stati fatti degli errori ma questo non significa che dobbiamo essere condannati a morte. Murano ha ancora grandi potenzialità e grandi maestri che devono essere rispettati e tutelati. Non possiamo essere in balia della contraffazione e di migliaia di oggetti che con Murano non hanno nulla a che fare. Noi siamo qualità, tradizione e storia. Io non temo il vetro made in chissà dove perché abbiamo ancora un’identità e una professionalità indiscusse; quello che temo è sentire usare il nome di Murano per porcherie e immondizia che con Murano non hanno niente a che vedere. Chi commercia e vende vetro di Murano falso dovrebbe sentirsi un truffatore, non un onesto e sano commerciante”.

E’ la prima volta che facciamo una cosa di questo tipo” dice il maestro Claudio Tiozzo, ” ed è stato un grande successo. Oggi Murano si riscopre orgogliosa della sua storia ma anche del suo presente e soprattutto guarda con speranza ad un futuro migliore”

Aggiunge Renata Ferrari, maestra nell’arte delle perle: “Chiediamo tutela e salvaguardia da chi non accetta e non vuole capire che il vetro di Murano si fa solo in quest’isola. Non lo diciamo noi, lo dice la legge. E ancora: ”Questa è stata una serata indimenticabile e unica, che ha segnato non un traguardo ma una rinascita per Murano e i suoi maestri il maestro – ha concluso Gianni Seguso – sicuramente l’iniziativa avrà un seguito perché vogliamo che tutti i maestri dell’isola si uniscano per gridare con noi ancora una volta: W Muran”.