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La ricostruzione storica delle bottiglie dal lungo collo per acque profumate, utilizzate dalle dame del 1500. Ecco quanto hanno realizzato i maestri vetrai dell’isola di Murano: i cosiddetti “Achanini”, pezzi unici ricostruiti sulla base di poche e incerte informazioni e fotografie, visto che di questi esemplari nel territorio veneziano non ne esiste più nemmeno un solo pezzo. Sono le attuali boccette di profumo, che oggi assumono le forme più strane e che, al tempo, erano semplicemente in cristallo, con un lungo collo strettissimo finale, decorate a smalto con figure o motivi ornamentali, come nodi e intrecci vegetali o arabeschi, di derivazione islamica.

 

Questi flaconi, 5 in totale, sono stati realizzati dalle ditte consorziate a Promovetro, gestore del marchio Vetro Artistico® Murano, Gambaro&Poggi, Pino Signoretto e decorati a mano dalla ditta Albertini&Spezzamonte, e saranno esposte da maggio all’interno delle rinnovate sale di Palazzo Mocenigo – Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume. Il progetto nasce in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia e Mavive spa, partner principale dell’operazione di recupero e valorizzazione della sede museale che ora presenta anche una sezione dedicata alla storia del profumo e delle essenze.

Una vera rarità, quindi, che andrà ad arricchire il percorso museale che colpisce i sensi dei visitatori tra profumi, essenze e cosmetica.

Questa iniziativa è solo l’inizio di una collaborazione nata tra il Consorzio Promovetro e la società Mavive Spa che prevede nei prossimi mesi la realizzazione di altre iniziative che legheranno il vetro di Murano ai profumi ed alle essenze.

“L’arte vetraria – dice Marco Vidal, direttore commerciale Mavive Spa e Curatore Percorsi del Profumo di Palazzo Mocenigo – nei secoli è strettamente legata all’arte profumiera e Venezia con Murano fa scuola in questo senso, essendo tra le prime produttrici di flaconi per profumi in vetro. Grazie alla collaborazione con il Consorzio Promovetro di Murano siamo riusciti a replicare un particolare flacone per aspersione, l’Achanino, ed arricchire l’importante esposizione dei Percorsi del Profumo di Palazzo Mocenigo. Profumo e vetro di Murano saranno oggetto nei prossimi mesi di ulteriori iniziative culturali volte a valorizzarne il naturale connubio”.

“Siamo ben felici di partecipare a questo progetto – aggiunge Luciano Gambaro, presidente del Consorzio Promovetro – è stato un lavoro lungo, complesso e condiviso, tra ricerche storiche e un minimo di libera e necessaria interpretazione. La soddisfazione di aver ricreato degli oggetti storicamente muranesi, considerati ora praticamente perduti e vederli a breve esposti a Palazzo Mocenigo, a Venezia, è sicuramente tanta. E averlo fatto dandogli la garanzia d’origine, data dal marchio Vetro Artistico® Murano è per noi un passaggio fondamentale”.

 

Tra le curiosità, alcuni Achanini sono stati trovati in una nave veneziana con un carico di vetri muranesi naufragata vicino alle coste della Dalmazia (Gnalic) nel 1583 e diretta verso il Levante. Invece, al British Museum è conservato un Achanino veneziano a mezza filigrana, databile tra la metà e la fine del XVI secolo. Di tali manufatti si parla anche in una delle Lettere in Sei Libri dello scrittore toscano Pietro Aretino (1492-1556). Il letterato aveva una certa consuetudine con le vetrerie dell’isola e, in una missiva inviata a Francesco Priscianese, del 26 febbraio del 1540, l’Aretino nel confrontare i buoni maestri e l’insolenza dei pedagoghi paragona quest’ultimi a “vasi strozzati nel collo, i quali ne lo sforzarsi di volere empire i strumenti simili di ciò che mandan fuora a gocciola a gocciola ne versano più che ce ne mescano”.