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Il Consorzio Promovetro è vicino alla sua città e alle sue tradizioni, anche quando il vetro di Murano non è il principale protagonista. Come in questa bella storia, che ha origini lontane .


Tutto iniziò alla fine del ‘600 quando il mercante veneziano Davide Zappio, acquistò un palazzetto che si affacciava sulla piazza principale di Varsavia, Piazza Rynek.
Immediatamente, il mercante abbellì la facciata del suo palazzetto con un bassorilievo in marmo raffigurante il Leone di San Marco. Purtroppo, della bella effigie si sono perse le sue tracce già agli inizi del 1900, e successivamente andata definitivamente perduta con i bombardamenti della seconda guerra mondiale, quando la città, venne quasi integralmente distrutta dai nazisti.

 

Il promotore della rinascita del leone di San Marco nella città polacca, che ha voluto condividere il progetto con il Consorzio Promovetro, è il giornalista Sebastiano Giorgi che è venuto a conoscenza di questo particolare aneddoto durante un’intervista con il professore di Storia dell’Architettura al Politecnico di Varsavia Robert Kunkel.

 

La nuova opera, che sarà realizzata dallo scultore e marmista Giovanni Giusto, verrà riposizionata in tutta la sua bellezza sulla facciata del palazzo che dal lontano ‘600 la ospitava in occasione di una rievocazione storica al cospetto del Sindaco di Varsavia, Hanna Gronkiewicz-Waltz al quale il Consorzio ha omaggiato un’osella in vetro di Murano contrassegnata dal marchio Vetro Artistico® Murano con l’effige del leone marciano.

 

Un legame secolare quello tra il vetro di Murano e la capitale polacca basti ricordare che già nel settecento il nome “Murano” era già noto tra i nobili polacchi e curiosamente è entrato nella toponomastica di Varsavia allorquando un architetto lombardo, che aveva firmato molte opere e progetti nella città, decise di chiamare la sua villa Murano per evocare i fasti e l’eleganza della produzione veneziana. La villa fu costruita su un terreno donato dal re, allora considerato fuori Varsavia e oggi corrispondente al centralissimo quartiere Muranów che ne prese il nome.

 

Un’occasione per rafforzare e impreziosire il rapporto tra due importanti città artistiche, legate commercialmente da secoli grazie all’attività dei mercanti veneziani e perché no dalla presenza del vetro di Murano.