La 47ª edizione della Glass Art Conference ha avuto come inedito palcoscenico la splendida isola di Murano, popolando calli e fondamenta di artisti e amanti del vetro, un melting pot di nazionalità, lingue e idee che hanno dato una nuova linfa alla comunità, aprendo Murano al mondo e, al contempo, aprendo il mondo a Murano.

Murano accoglie i visitatori della Glass Art Conference
L’evento ha contato più di 1800 persone registrate che hanno potuto beneficiare di un’offerta fitta e varia di 140 eventi sparsi in 15 location e più di 95 tour dove più di 150 tra artisti, cultori della materia e relatori hanno inscenato uno spettacolo dedicato in tutto e per tutto sul vetro.

Dettaglio di una lavorazione
La Glass Art Conference ha messo in mostra tutto il meglio che l’isola ha avuto da offrire, una centrifuga di innovazione, tradizione, storia e virtuosismi che ha avuto come epicentro la scenografica area della Chiesa di San Pietro, adibita ad hoc per essere luogo di incontro, di scambio idee ma anche di relax e svago. Non a caso l’arena allestita in questo spazio è stata teatro di momenti nevralgici dell’evento come la cerimonia di apertura con la consegna di riconoscimenti ad artisti del calibro di Pino Signoretto, Livio Seguso, Durk Valkema e Benjamin Moore, la dimostrazione della famiglia Signoretto in onore del Maestro recentemente scomparso e, infine, della festa di chiusura e del Glass Fashion Show. Dalla Chiesa di San Pietro si sono irradiate altre 15 location, quasi a voler spargere per l’isola i sentimenti del GAS Murano 2018, punti suggestivi, cornici perfette per tavole rotonde, dimostrazioni e conferenze che hanno incantato o arricchito il pubblico.

L’area della Chiesa di San Pietro martire
Merito di questa iniziativa è stata quella di aver dato una nuova ventata positiva all’isola di Murano, contaminandola con idee nuove e da stimolo per il tessuto produttivo e per la comunità tutta. Al contempo però è stato lo stesso pubblico ad impreziosirsi e ad arricchirsi con esperienze suggestive in contesti senza pari dove l’abilità artigiana muranese ha dimostrato di saper ancora, dopo mille anni, sorprendere.